Essere umani è anche la fortuna e la vertigine di potersi sdoppiare: praticare la vita e soffermarsi ad osservarla, sospendersi in un volo immaginario che ci moltiplica le possibilità di sguardo.
Così posso dipingere quello che vedo e vedere le mie mani che dipingono, e dipingerle.
E insieme alle mani, il foglio e i pennelli, i barattoli e gli oggetti sul tavolo, lo studio. E più potenti di tutti, gli strumenti della storia dell'arte, di ciò che è stato già dipinto: altre mani, il mazzocchio di Paolo Uccello, un braccio da Pontormo. La pittura della pittura. (Che poi lo è sempre, allo specchio, la pittura). Come dal parrucchiere, lo specchio nello specchio, all'infinito. Riprenderò questo gioco, che è senza fine.
 
 
 
Studio da Pontormo. 68 x 68 cm
 
 
Il mazzocchio. 70 x 58 cm
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